Autostoppisti in Andalusia

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Tra le tante domande che attanagliano l’uomo, facendolo precipitare nei famosi dubbi amletici, per mesi cantati da Francesco Gabbani, è già un tormentone la frase “cosa farai quest’estate???”. Sembra sempre più di moda la modalità di viaggio economica e wild; alcuni la scelgono oramai per cavalcare l’onda del viaggiatore avventuriero e tenebroso (per intenderci, alla Alexander Supertramp – Into the wild) per altri invece è una vera occasione per mettersi alla prova e riscoprire se stessi, una pura necessità interiore ed una fuga dai suoni metallici e assordanti della città. Ricercare così quelle esperienze e quella spontaneità che solo un viaggio “zaino in spalla” può regalare.

Ci troviamo così a Siviglia, (capoluogo della comunità autonoma dell’Andalusia) e con pochi soldi in tasca decidiamo di percorrere un breve tratto dell’Andalusia facendo autostop.

Sevilla ad agosto è una meta proibitiva per il caldo secco, che può raggiungere anche i 40°, non a caso questa foto è stata scattata al tramontar del sole; per intenderci e senza esagerare: il sole ci ha costretti a restare nel nostro B&B dal mattino sino al tardo pomeriggio, “obbligandoci” a vivere questa città solo di sera, non il massimo per dei viaggiatori wild.

Anche se ad  essere sinceri, nel B&B dove abbiamo pernottato per poche notti, non stavamo poi così tanto male…

Non potevamo far altro così che rinfrescarci con dell’ottimo “pescado frito”gamberi, calamari, alici fritte, il tutto accompagnato dalle ultra piccanti salse spagnole, per non dimenticarsi della Cerveza. Il tutto a costi veramente sorprendenti: 4/5 euro.

La foto che seguirà è la prova che l’autostop è davvero una pratica comune in Andalusia; senza troppe difficoltà ed in poco tempo, grazie all’effetto magico del pollice all’insù, veniamo “caricati” a bordo di una macchina guidata da una simpatica coppia di Baschi. Ci troviamo a Cadiz, piccola città andalusa con pochi abitanti, quasi tutti vecchietti.

A molti sconosciuta, ed aprendo una piccola parentesi storica, ci rendiamo conto che Cadice è probabilmente la più antica città in Occidente e nel Mediterraneo fondata dai Fenici nell’ XI sec A.C.

(Vista dal porto di Cadice: una marea di barchette colorate “parcheggiate” nel fango)

Dopo Cadiz la nostra prossima meta sarebbe dovuta essere Tarifa ma…

quando si viaggia facendo autostop è necessario essere flessibili e lasciarsi stravolgere dai cambi di programma. Questo è esattamente quello che accade a noi: Hermes un esuberante francese sulla trentina, oltre a darci un passaggio con il suo camper nella zona più a sud della Spagnaci convince a pernottare a Valdevaqueros, il paradiso degli Hippies. Sembra un po’ una storia romanzata, ma vi posso assicurare che non lo è. Sulle note di “The Passengers” degli Iggy pop, veniamo accompagnati in questo paradiso terrestre, dove gente “senza nazionalità” viveva chi in tende da campeggio, chi in camper, addirittura i più temerari in vere e proprie capanne costruite con canne di bambù e foglie (per chi abbia visto il film” The Beach” di  Leonardo Di Caprio: la situazione era molto simile).

Fanghi naturali sulla spiaggia di Valdevaqueros, una sola parola d’ordine: Rispettare la natura.

Su queste spiagge ci godiamo gli ultimi giorni della nostra avventura, trasportati indietro nel tempo tra Hippies di tutte le età che praticano skysurf e fumano dell’ottima marijuana. Nell’anarchia generale, una sola regola si percepiva nell’aria: rispettate la natura.

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